- p r i m o   c i c l o -

L'impatto dell'informatica nella città e nella ricerca architettonica contemporanea.
Il World Wide Web
 
 

Questo primo ciclo di lezioni ci servirà a capire come si sia formata l’architettura industriale.


1 LA RICERCA DELL'INFORMAZIONE 4 marzo 2002

 
Introduzione al corso.

FLAT – FAT

FLAT = tecnologia "piatta" semplice

FAT = densità di contenuti
 


 
 
2 LA TERZA MELA 6 marzo 2002

 
 
 
Cultura architettonica ed informatica sono messi a contatto.

La rivoluzione informatica in architettura:

L’informazione ha assunto negli ultimi tempi un ruolo strutturante all’interno della società, influenzandone gli schemi comportamentali ed invadendo completamente la realtà in cui viviamo.
E' diventata il nuovo strumento di conquista del futuro così come il “Pennsylvania Rifle” (fucile ottocentesco americano) era lo strumento utilizzato dai pionieri americani per la conquista dell’ovest.
L’architettura, poliedrica disciplina che partecipa al sentire comune, non è rimasta indifferente a questa mutazione della società, ma si modifica entrando sempre più a far parte di un paradigma informatico.
 

Come si è evoluto il concetto di informazione nel corso della storia?

L’informazione c’è sempre stata, ma in maniera e con caratteristiche diverse.
Oggi ce ne è molta. 
La differenza principale tra l’informazione attuale e quella del passato è nella quantità, nel mezzo, ma soprattutto nel fatto che oggi c’è molto più personale addetto all’informazione, cioè è aumentata la quantità di chi fa l’informazione, degli individui specializzati nella gestione di essa.
Quindi la principale differenza è un aspetto strutturale, cioè il settore dell’informazione (settore terziario) è diventato maggiore del settore primario.

Il momento in cui è avvenuto tale passaggio è il 1956, anno in cui in America si è rilevato che il 49% della popolazione si occupava del settore primario (operai e contadini) e il 51,1% del settore terziario (informazione). 
Questo è stato l’avvento di quella che oggi viene definita la “ terza rivoluzione industriale”

Per comprende meglio il ruolo strutturante dell’informazione all’interno della società si può prendere in considerazione la teoria di Alvin Toffler espressa nel suo libro “The third wave ” (la terza Onda).
Toffler suddivide la storia dell’uomo in 3 fasi principali o, appunto, ondate:
 

  1. FASE AGRICOLA: periodo che va dall’età della pietra (homo sapiens) fino alla rivoluzione industriale (fine 700)
  2. FASE MANIFATTURIERA O INDUSTRIALE: periodo che va dall’inizio dell’800 fino alla fine della seconda guerra mondiale (1800 – 1956)
  3. FASE DELL’INFORMAZIONE ( inizia nel 1956)
Per far comprendere come il gradiente informativo riferito ad un determinato prodotto cambi nelle varie età, Toffler prende come esempio un prodotto presente nell’ultima epoca e ne analizza l’evoluzione, in termini di informazione, ad essa connessa.

Esempio: quanta INFORMAZIONE c’è nel prodotto MELA?
 

  • Nell’età preagricola: il mio gradiente informativo sulla mela è praticamente nullo, cioè l’unica informazione che ho su di essa è dove posso trovare la mela (perché ci si limitava a raccoglierla).
  • Nell’età agricola:  l’informazione sul prodotto mela è molto limitata; le componenti importanti sono quelle legate alla sua manutenzione, produzione ed ,in particolar modo, al possesso “dello strumento terra”: una parte della nostra conoscenza è nel sapere come conservare la mela, e un’altra parte nella manodopera legata alla mela, e la terza è la conoscenza della terra.Quindi anche in epoca agricola vi era l’informazione, ma con un peso specifico abbastanza limitato, mentre andando avanti con il tempo l’informazione acquista un ruolo sempre più incisivo nella produzione e nella distribuzione del prodotto mela.
  • Nell’epoca industriale: l’informazione sarà sicuramente aumentata, ma diminuiscono gli altri fattori; infatti, con l’avvento delle macchine il fattore terra ed il fattore manodopera diminuiscono, essendo legati al lavoro manuale soppiantato dall’avvento delle macchine. Ci sono sempre più persone che si occupano delle informazione legata al prodotto mela. Dal punto di vista produttivo si devono acquisire nozioni legate al sistema di produzione, commercializzazione,vendita e pubblicizzazione. Si sviluppa uno scambio informativo continuo.
  • Oggi: L’informazione è circa il 50%  e si occupa tautologicamente di prodotti legati all’informatica.


Altro esempio: (1920) FORD T vs SMART (2000) 
La FORD T, esclusivamente meccanica, rispondeva a degli standard nella logica dell'epoca industriale 
La SMART, costruita con una presenza dell'elettronica rilevante, risponde ad esigenze personalizzate

 


 
3
INFORMAZIONE MARSUPIALE:
la Rivoluzione Informatica in Architettura
11 marzo 2002

 
 
Come l’informazione gioca un ruolo importante nelle arti, in genere, e nell’architettura in particolare? 
E come quest’ultima comincia a cambiare in rapporto all'informazione stessa?

Due sono i concetti fondamentali:

1. Il concetto di INFORMAZIONE MARSUPIALE. Concetto con un duplice aspetto:

  • l'informazione è un marsupio che racchiude l'architettura 
  • l'informazione diventa il problema principale dell'architettura (architettura come informazione)


L'architettura dell'epoca della rivoluzione industriale non aveva il problema d'informazione. Era un'esperienza tautologica, rappresentava se stessa come una macchina funzionante. Il messaggio era: “io Sono perchè Funziono e tanto meglio funziono tanto più sono valido”. Quello che cambia è la più forte presenza di percentuale di risorse dedicate all’informazione e in questo processo dove l'informazione diventa sempre più importante anche le arti si trasformano: per esse l’informazione si trasforma in Conoscenza Estetica. Per l'architettura l'informazione diventa il grande tema attorno a cui la ricerca ruota. L’Architettura è veicolo di pubblicità, di comunicazione, d’immagine, di promozioni, dal dentro, mentre dal di fuori questo è il gran problema dell’Architettura d’oggi; ecco perché Informazione Marsupiale. L’architettura è veicolo di fatti ma è anche coscienza esterna che veicola i fenomeni. 
 

2. Il concetto di MODERNITÁ.

  • A-temporalità 
  • Risposta alle crisi 
  • Capacità di trasformare la crisi in un valore 


Il problema della Modernità è un fatto sostanziale dunque, e non si deve intendere il termine Modernità nella sua accezione cronologica come un qualcosa legato ad un ambito temporale.
Il nostro concetto di Moderno è A- temporale. La modernità è un modo di porsi rispetto al mondo, un atteggiamento. La difficoltà sta quindi nel riconoscere ciò che è moderno da ciò che non lo è.

Ma allora qual è il concetto di Moderno?
Il concetto di Moderno si muove attraverso il concetto di Crisi, di trasformazione, e di fratture profondissime che il mondo pone, e che rappresentano la difficoltà di ricollocarsi rispetto ad un determinato quadro. Apertura del mondo a novità e crisi, solo una piccola parte d’architetti ha scavato in questo quadro che ruota intorno all’industrialesimo e alla macchina. La Modernità richiede una risposta alla Crisi. Moderno è quell’atteggiamento che costruisce nuovi valori partendo dalla crisi, quindi la Modernità è ciò che trasforma la Crisi in Valore creando un’estetica di rottura, di rassettamento.
L’avvento dell’informatica ha generato una Crisi, per sopravvivere bisogna entrare in essa ed affrontarla. 

Come rientra in gioco l’informazione?
La maniera di comunicare, quindi, dell’era industriale era legata al messaggio della funzionalità, che è proprio dell’architettura Moderna.
Adesso, invece, il modo di comunicare è principalmente legato a figure retoriche; il parlare narrativo e metaforico è un meccanismo che ci sta coinvolgendo sempre di più  e l’architettura ne sta diventando parte attiva.

Ex: se si considera una pubblicità del periodo moderno, (questa volta consideriamo il termine in senso temporale) allora si può notare che essa comunica oggettivamente la bontà del prodotto, indicandone le sue caratteristiche tecniche, che equivale al suo livello di prestazioni standardizzate ed oggettive. Il prodotto si comunica attraverso le sue caratteristiche che lo rendono un prodotto migliore. Si evidenziano le sue capacità oggettive, pratiche di rispondere ad esigenze concrete.
Adesso invece il messaggio pubblicitario è lanciato attraverso delle associazioni soggettive, non si comunicano le caratteristiche oggettive del prodotto perché sono date per scontato, quello che invece è considerato importante è il livello di suggestione che è trasmessa. Non c’è nessuna indicazione sulle caratteristiche funzionali, l’attenzione si sposta altrove perché ormai le funzioni sono rese scontate dal progresso tecnologico. Le immagini delle pubblicità trasmettono un messaggio che solo in pochi possono capire, quindi il problema risulta quello della codificazione dei messaggi. Questi messaggi codificabili interessano anche l’architettura.
 

  • Centro Pompidou, Parigi di R. PIANO - ultimo estremo tentativo di fare una architettura-macchina. Si doveva celebrare con esso la grande Francia, siamo vicini al ’68. Questo edificio è un simbolo estremo di una concezione Macchinista. E’ un’architettura che si spoglia e diventa tutta funzione, l’architettura è un edificio macchina. Sono all’esterno gli impianti, le scale e gli accessi. Questo edificio è l’ultimo tentativo di fare l’architettura industriale. L’unica comunicazione che vuole lanciare è la sua Funzione.
  • Museo del Mare, Amsterdam di R. PIANO - simbolismo con il mondo nautico. Sono passati 30 anni. L’architettura non sembra più essere un fatto oggettivo, tautologico, adesso l’edificio è una Barca allude ad un’associazione d’idee, ad un’immagine (riferimento a Le Corbusier, l’unita d’abitazione come un grande Transatlantico).


Il cambiamento, il valore d’oggi dell’architettura non è più il suo grado di funzionalità che è dato per assodato, non è su quel piano che si fa la battaglia, ma il livello della ricerca si sposta sulla comunicazione e l’immagine. L’immagine diventa un problema di comunicazione che entra nelle fibre dell’architettura. Adesso è necessario avere la capacità Narrativa, che è informativa metaforica fin dentro l’edificio stesso, fin nelle sue fibre. E’ facile, per far questo, cadere nel “over down” (fatto troppo), nel pacchiano e nel volgare, bisogna quindi stare in bilico su un Crinale.
 

  • Mediateca di Senday di TOYO ITO può sembrare a prima vista appartenente ad uno stile Razionalista, invece anche sembrando una scatola esternamente contiene all’interno una foresta. L’uso delle metafore è molto delicato, al fine di evidenziare il rapporto fra Tecnologia e Natura.
  • Museo di cultura ebraica, Berlino di D. LIBESKIND tutto l’edificio ruota intorno alla comunicazione al fine di rendere partecipe i parenti delle vittime dell’olocausto. L’idea di un monumento molto retorico per i familiari delle vittime non è lo stesso per chi vive il ricordo dell’accaduto dall’esterno, di conseguenza l’informazione deve viaggiare su binari diversi, che riescono contemporaneamente a coinvolgere tutti.
  • Il Vietnam-memory è un altro esempio di monumento voluto non retorico. 
  • In che modo l’informazione entra in rapporto con l’architettura? La cattedrale Medioevale è informativa e comunicativa, il museo Guggenheim di Frank O. Gehry, è una cattedrale laica. Il concetto di superfici forti non sono solo in superficie ma entrano nell’architettura. Questo edificio è molto visitato perché incorpora in se tutti i messaggi, ed è anche iperfunzionale, qualità data per scontato in quest'epoca.


Il passaggio nel campo dell’informatica apparteneva al mondo fortemente osservativi, causa ed effetto era tipico dell’epoca industriale. Il linguaggio sintetico e metaforico è legato alla gran quantità dell’informazione. Le icone del computer non sono altro che informazioni metaforiche. Fino agli anni ’80 i sistemi operativi erano industriali, oggettivi, osservativi, vedi MS DOS, in cui era necessario scrivere tutto, e nel giusto modo ed ordine. Adesso invece il computer fa continuo riferimento ad Icone metaforiche. Prendere i problemi metterli in sequenza ed analizzarli genera il prodotto industriale. Adesso non si procede così, il passato non è stato cancellato, ma c’è una fortissima tendenza all’Unità Sintetica, basata sull’intuizione anche solo per organizzare le informazioni. Si ha una Figurazione quando si può interpretare un’architettura attraverso un’immagine.
 

  • Il Museo Kiasma, Helsinky di S. HOLL è un organismo basato sulle figure retoriche, c’è un concetto metaforico alla base dell’edificio, il nome del concorso Chiasma diventa per la prima volta il nome dell’opera.
 

 
4 MODELLI A CONFRONTO:
la crisi del mondo industriale
13 marzo 2002

 
La crisi del mondo industriale investe completamente anche l’architettura e con un processo durato almeno 120 anni segna il passaggio da un modello di architettura tipica del rinascimento al modello di architettura del movimento moderno (trasformato negli anni ’20 del XX secolo)

ARCHITETTURA RINASCIMENTALE   -->  ARCHITETTURA MODERNA

Si è riformulata l’architettura fotografando la società.

Quali sono i presupposti di questa riformulazione?

Dopo la rivoluzione industriale si scopre la maniera di produrre energia artificialmente ed è proprio tale scoperta a rappresentare la rottura con il vecchio modello.
La MACCHINA A VAPORE è il simbolo di questa trasformazione.

Ne segue un cambiamento tale da investire tutti i settori: cambia il quadro produttivo, ma anche quello sociale (nuove classi sociali), urbano (la città cambia), politico e scientifico (teorie dell'evoluzione).
Le macchine moltiplicano la forza lavoro, masse di persone dedite all’agricoltura si spostano nel settore dell’industria.Ciò rappresenta una vera e propria rivoluzione sociale, nascono conflitti tra classi lavoratrici e classi che detengono il potere. Nascono nuove dottrine filosofiche, nasce poi anche una nuova concezione della città, cosa del tutto nuova: prima chiusa e protetta, ora invasa da nuove istanze sociali.
Poi, ancora legate a questa crisi, nascono ad esempio, nel settore scientifico e filosofico tutto il pensiero legato al Positivismo e poi quello che viene definito la più grande idea mai avuta: la Teoria dell’Evoluzione di Darwin, con cui per la prima volta si cerca di dare un’idea su come il mondo si sia evoluto.
Tutto il mondo è visto più chiaramente, i fenomeni sono individuati e possono essere affrontati  razionalmente.

Questo quadro di trasformazione genera CRISI in tutti i settori con tempi diversi.

Come reagisce l’architettura all’interno di questa crisi che attraversa l’800?

L’architettura è lenta, attardata e rimane ferma su conquiste che aveva fatto e che aveva consolidato nel '400, rimane cioè ancorata ancora per lungo tempo al vecchio modello rinascimentale, contraddistinto dalle seguenti 7 categorie:
 

  • il PROGRAMMA: L’architettura di questo modello è AULICA, è ALTA, si interessa di edifici dal valore SIMBOLICO, RELIGIOSO, POLITICO, quindi chiese, palazzi ... 
  • la COSTRUZIONE: si basava sulla continuità strutturale, quindi muratura portante, pietra, ordini architettonici.
  • la CONCEZIONE della CITTÁ: La città del rinascimento è ancora una CITTÀ CHIUSA, partita dal CASTRO e dal DECUMANO romano, con prospettive scenografiche, fisse.
  • la VISIONE/FORMA dell'architettura è inquadrata dalla prospettiva, dagli ordini... 

  • la COMUNICAZIONE si avvale di un vocabolario SIMBOLICO e l'architettura che ne deriva è FIGURATIVA, fatta da componenti che sono in grado di essere riconoscibili e nominabili, legati a fatti SIMBOLICI. Dunque ARCHITETTURA FIGURATIVA : 
    1- fatti riconoscibili e nominabili 
    2- fatti simbolici
  • la PROGETTAZIONE usa forme primarie, riconoscibili. L’architettura parte da una serie limitata di forme, di tipologie date, creando proprio un abaco di forme primarie.
  • la PROSPETTIVA: invenzione e strumento indispensabile dell'architettura rinascimentale.
Un aspetto importante per gli architetti è quello dello sguardo, cioè il tipo di sguardo che una determinata architettura implicava. Se il nostro spazio mentale non presuppone nozioni di geometria e trigonometria non si può pensare una piramide (esempio).
Allora quando si parla di sguardo, si intende dire che un certo momento dell’architettura rappresenta le nostre conoscenze spaziali che nel tempo si evolve, cambia e a volte annulla quelle precedenti.
Per rappresentare il nostro mondo secondo il processo mentale prospettivo di interpretazione, l’architettura va normalizzata, cioè ridotta ad elementi normati, classici, che possono essere gli ORDINI CLASSICI. Tutti i concetti di simmetria, di centralità vengono esaltati.E’ il nostro processo mentale che si proietta nell’architettura. Tutti questi aspetti fanno dell'architettura rinascimentale un fatto aulico, legato ad un mondo chiuso.

Questo sistema entra in crisi due volte: la prima con l’avvento del movimento moderno e la seconda con quello che sta accadendo oggi e si può facilmente immaginare quale scontro si ha tra questo tipo di architettura ed il mondo post-industriale, caratterizzato da innovazioni accelerate.

L’architettura dell’800 è una figura attardata, che impiegherà molto tempo per risettare il suo sistema, è una figura fuori dal tempo, legata alla sua tradizione.
La grande figura propulsiva dell’800 è l’INGEGNERE, perché:
- vive nel mondo della scienza, della macchina e della tecnologia
- ha la capacità del calcolo
- è al massimo della novità e dell’innovazione.
 

I primi piccoli movimenti di architettura che cominciano ad erodere il vecchio modello.
 

  • Lo schema a priori Boulleè/Durand.  Sono le teorie francesi le prime a mostrare una sovrapposizione del mondo dell’ILLUMINISMO e della RAGIONE, con i primi tentativi dell’architettura di staccarsi un po’ dai modelli precedenti, tentativi che leggiamo in chiave premonitrice.
  • Politecnici. Un altro filone è quello che guarda al modo di ragionare scientifico-oggettivo. Si crea un problema di educazione e di organizzazione, codificazione e trasmissione dell’informazione. (da qui la nascita dei politecnici francesi)
  • La logica della costruzione: Il campo dove avvengono cambiamenti innovativi rilevanti è quello della COSTRUZIONE (vero campo innovativo). Nascono delle esigenze nuove. Il modo di costruire non è più basato sulla continuità del corpo di fabbrica, ma sulla discontinuità di sistemi a punti completamente diversi (grattacieli e la scuola di Chicago) anche se molte cose del vecchio sistema rinascimentale (come la classicità nelle decorazioni) persistono ancora.
  • Le Arts & Crafts (artigianato locale) (Casa Rossa, P.Webb,1859 - disegno di tessuto, Voysey, 1889) 
  • L’interscambiabilità e poi lo Stile ? ecclettismo, uso degli ordini e stili non convenzionale Nell’ 800 da una parte c’è l’ingegnere (ed professionisti specializzati nei politecnici) e dall’altra gli ARTISTI, figure formate nelle accademie delle belle arti, che giocano con gli stili. L’800 per questo è il momento dell’eclettismo, proprio perché l’artista gioca alternando gli stili, attraverso una costante manipolazione degli stessi. (casa Van Eetvelde, Horta, 1897-1900)
  • Il Simbolo della contraddizione, come nuovo simbolo dell’era industriale: L’edificio simbolo per antonomasia di questa trasformazione è la STAZIONE, tipologia del tutto nuova, che si siede nel centro della città. La stazione di Milano (1927) è la più antica. 


La forma segue la funzione” non è assolutamente tipica del movimento moderno fino agli anni ’20, ma nasce proprio nell’ambito di questa scuola l’idea di organicità.
 


 
5 MODELLI A CONFRONTO:
l'affermazione di una nuova estetica industriale
25 marzo 2002

 
Come nasce questa rivoluzione nell’architettura?
Quali sono i fermenti che ne sono alla base?

Fermenti Nuovi 
1. I nuovi paesaggi
2. La logica analitica

E a noi, ora, che siamo nel pieno di una nuova crisi, interessa capirli non per aderirvi, ma, al contrario, per abbatterli.

1.  I nuovi paesaggi

I primi ad accorgersi che qualcosa stava cambiando e che qualcosa di diverso stava accadendo sono gli intellettuali, i poeti, i letterati e una piccola parte di pittori. 
Proprio questi ultimi, nella seconda metà dell’800 (1865), cominciano a cambiare la visione che si aveva del paesaggio.

Il mondo è cambiato ed il paesaggio che circonda l’architettura non è più quello della città ideale, ma è fatto di movimento, dinamismo, sovrapposizione, vibrazione luminosa, e la città, proprio perchè movimento, ne diventa l’oggetto principale.
Il nuovo paesaggio rappresentato è un paesaggio nel quale si vive quotidianamente e nel quale ci si deve misurare.Dunque, non è solo la presenza delle industrie a caratterizzare il paesaggio industriale, ma gli scorci di vita, i fatti e le consuetudini di quell’epoca che esso racchiude (vedi quadro di Renoir: gruppo di amici su un prato vicino al lago)
Ecco allora spiegata anche la nuova tecnica adottata dagli impressionisti, tecnica che mira a cogliere l’attimo, in quanto dinamicità.
 

2.  La logica analitica

La chiave di lettura del cambiamento di visione del paesaggio è Paul Cezanne che introduce una importantissima innovazione (già delineata con le prime avanguardie del 900):  la logica analitica.

Cezanne si pone il problema di come rendere presenti i volumi, gli elementi della composizione, pur usando una logica frammentaria, figlia dell’impressionismo.
Teorizza la possibilità di poter decomporre un’intera visione per poi riportare tutto a delle forme primarie (cubi, cilindri…); in questo consiste lo sforzo analitico: si scompongono le parti e poi si ricompongono.
La visione non è unitaria, ma prosegue per una serie di disgiunzioni, rompendo delle regole prospettiche e sintetiche (attraverso delle deformazioni prospettiche).
Quindi, i singoli soggetti tendono ad acquisire una realtà propria (vedi “Natura morta” di Cezanne).
Non c’è più una logica sintetica, ma analitica, che parte dalla logica primaria degli oggetti i quali così entrano nel quadro attraverso una loro legge autonoma, e proprio attraverso questa autonomia degli oggetti essa si muove verso l’astrazione.

La stessa logica la possiamo ritrovare in Picasso, anche se priva di quell’equilibrio che invece era ancora presente in Cezanne. Picasso, infatti, affermando la negatività dell’arte ed il suo potere distruttivo, intende con essa distruggere completamente la visione precedente del modello classico (vedi “demoiselles d’Avignon”).
 

Tutto questo contribuirà all’affermazione di un nuovo modello di architettura e di una nuova estetica industriale.
 
 

IN ARCHITETTURA. LA RIVOLUZIONE DELL’OGGETTO.
 

Modello rinascimentale

Programma Alta, aulica
(chiese, palazzi)
Costruzione Continuità
(pietra, wall/vision, orders)
Concetto di città Chiusa 
(scenografica, fixed)
Forma/visione Prospettiva
(ordini, sintesi, cornici)
simbolismo/comunicazione Vocabolario simbolico
(comunicazione, icone)
Concetto di design Tipo
(forma primaria su cui si cala la funzione)
Catalizzatore Prospettiva

 

Dal 1914 le novità sono in grande accelerazione (con l’Art Nouveau).
L’edificio chiave, il primo edificio che abbatte il paradigma dell’architettura rinascimentale è il BAUHAUS; con esso tutto il sistema rinascimentale entra in crisi.
 

Analizziamo i caratteri nel  nuovo modello:
 

Programma Existens minimum.
Non è più aulico, ma si basa sull’esigenza di dare abitazione agli operai, etc…Gli edifici si differenziano funzionalmente e tipologicamente tra di loro: chiesa, scuola, casa.
Costruzione Discontinuità.
Tale concetto nasce con la scoperta del cemento armato. Sistema di travi e pilastri. Anche i sistemi di fondazioni sono puntiformi.
Questa innovazione, che costituisce una conquista oggettiva, perché favorisce risparmio di materiale, migliore qualità e resistenza, maggiore flessibilità, etc.., viene esaltata, sino ad avere anche una valenza estetica, con la formulazione dei  5 punti di Le Corbusier.
Concetto di città Aperta.
Cade la città fortezza.Ora la città è in espansione. La città del mondo funzionale simula una catena di montaggio.
Viene suddivisa in zone, cioè in fasi (lavorativa, terziaria, direzionale, residenziale, etc…). 
Cioè essa diventa un meccanismo che lavora e gira come un orologio, è un succedersi di fasi.
Poi si cerca di ottimizzare queste zone creando un meccanismo di vicinanze, e gli edifici vengono inseriti in una griglia pedefinita. 
Quindi, la città è aperta e razionalizzata attraverso lo zoning. Elemento fondamentale in tale sistema sono le infrastrutture. 

Queste caratteristiche della città, come edificio che si espande sul territorio, si legge benissimo nella pianta del Bauhaus: l’edificio non siede nel suo lotto, ma scavalca la strada per invadere un altro lotto.

Forma/visione Frammentaria.
Infatti, secondo la logica analitica di Cezanne, non si ha più una visione unitaria, ma frammentaria. 
Se un sistema è analitico, esso è anche astratto, non vi sono più parti nominabili (es. la finestra nel sistema rinascimentale è sicuramente nominabile; poi, invece, ad esempio nell’architettura neoclassica, verrà chiamata asola, bucatura, cioè un qualcosa che assolve sempre la sua funzione di apertura e di ricircolo dell’aria, ma non viene chiamata con il suo nome). E’ una visione, quindi, basata su meccanismi che si muovono con sistemi di assemblaggio frammentati e dinamici (cubismo, neoplasticismo)
Simbolismo/comunicazione Astratto.
Come conseguenza di una visione frammentaria, scompare nel modello industriale quella carica simbolica ed iconica tipica del modello rinascimentale. Nel modello industriale l’edificio non deve parlare altro che della sua funzione, quindi, ciò che l’architettura industriale simboleggia è tautologicamente la sua funzione.
Concetto di design Forma/funzione.
Non si parte più da uno schema già prefigurato (forma primaria), in cui si cala la funzione, ma si parte dall’ottimizzazione degli ambienti degli edifici, in base alla loro funzione, cioè nella maniera più razionale. In base ad una logica analitica si configurano le singole parti di un edificio, cioè si parte dall’interno (dalle necessità, dalle funzioni) fino all’esterno.
Catalizzatore Trasparenza.
Tale elemento deve essere espansivo, astratto, cioè deve corrispondere a tutti i caratteri elencati, rafforzandoli. 

 

Modello industriale

Programma Existens minimum
(abitazioni, parchi, scuole))
Costruzione Puntiforme
(discontinuità)
Concetto di città Aperta
(zoning, funzionale)
Forma/visione Analitica e frammentaria
(dinamica, simultanea, oggettiva)
simbolismo/comunicazione Vocabolario astratto
(non simbolico, non iconico)
Concetto di design Tipo
(forma/funzione)
Catalizzatore Trasparenza

 


 
6 IL CATALIZZATORE:
la trasparenza
27 marzo 2002

 
Analizziamo, in termini architettonici specifici, le categorie del paradigma moderno in questo edificio chiave: il BAUHAUS.

Carlo Argan in un suo libro su Gropius afferma: “il movimento del Bauhaus è come una biella”, che simboleggia proprio le caratteristiche di questi edifici in movimento. I movimenti sono dal dentro al fuori, sono verso lo spazio, sono movimenti circolari di conquista dello spazio, il contrario di ciò che avveniva prima (infatti prima l’edificio si muoveva dall’esterno all’interno). Un’opera d’arte valida in qualche modo incapsula all’interno di se stessa una lettura critica di ciò che la circonda, che è una visione frammentaria
Nasce la coscienza verso la frammentarietà costituzionale del paesaggio industriale e il Bauhaus rappresenta la prima volontaria denuncia di un nuovo modo di porsi verso la città, verso il paesaggio, diviene il simbolo della modernità, quale espressione di questa crisi. 
L'oggetto frammentario si propone come strategia della visione. Diventa valore. 
L’edificio cambia continuamente e crea dei frammenti che non possono più essere incorniciati in una visione statica, lo si può comprendere solo in movimento, scompare così una coscienza prospettica dell’immagine.
Non è più possibile comprendere ora la totalità del manufatto da un solo punto di vista, ma è necessario girarci intorno, attraversarlo per averne una visione completa, anche se pur sempre frammentata dal dinamismo dell’impianto stesso. 
Cambiano i rapporti gerarchici, cambiano le forme, cambiano i volumi che si dilatano, si restringono, si innalzano, ogni volta in maniera diversa. 
L’unico punto di vista incapsulato nell’edificio, capace di esprimere a pieno il suo vero significato, è la vista dall’alto, il resto delle viste non è così forte. È solo da qui infatti che si riesce a cogliere il centro e la direzionalità del movimento dell’edificio, che appare come “un’elica roteante”, come un ingranaggio che muovendosi cerca di inglobare lo spazio vuoto, aprendosi a quello circostante.

L’elemento catalizzatore di tutto è la sua trasparenza attraverso le grandi vetrate, che permette finalmente una libera conquista dello spazio.
Esiste una rispondenza esterno-interno “oggettiva” ed una estetica dell’oggettività. 
Ogni elemento oltre ad avere una giustificazione funzionale (logica delle funzioni) ha spesso, come la finestra a nastro, anche una giustificazione di altro tipo: attraverso essa il quadro viene dilatato, si riduce la visione prospettica del paesaggio e ne  aumenta invece la linearità, l’astrattezza (di forte influenza neoplastica) e la piattezza, facendo cambiare dunque totalmente i rapporti visivi. Ed è così che si può cogliere dall’interno la spazialità esterna creata dall’edificio. La trasparenza rivela vuoti, ed oltre ancora piani ed altre trasparenze a loro volta rivelatrici di successivi paesaggi. 
Lo spazio è creato dai piani, che si muovono in avanti e indietro e che si smaterializzano, a volte, attraverso la trasparenza.

Finestra in lunghezza -->  dilata lo spazio, in modo antiprospettico, proprio perché ne sottolinea l’astrattezza, la piattezza.

 


 
 
TUTORIAL
cfr. il sito dell'Arch.De Luca
SCRITTURA E PUBBLICAZIONE HTMl
18/20 marzo 2002

 
 
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